Il corpo come bussola: ascoltare i segnali fisici
- Studio Pastore
- 16 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Il corpo è il nostro primo strumento di percezione. Prima che la mente analizzi, giudichi o racconti, il corpo sente. E spesso ci parla più chiaramente di quanto immaginiamo.

Ti sei mai accorto che alcune persone o situazioni ti fanno sentire strano fisicamente, anche se “razionalmente” non sembrano pericolose? Il corpo spesso reagisce prima della mente e registra in profondità ciò che abbiamo vissuto nel corso della vita.
Una tensione muscolare, il nodo alla gola, il battito che accelera, lo stomaco contratto: sono tutti segnali di attivazione del nostro sistema nervoso. Spesso non ce ne rendiamo conto, oppure ci abituiamo a vivere in uno stato di allerta costante. Ma il corpo parla e merita ascolto.
Questa attenzione non si sviluppa con lo sforzo mentale, ma attraverso la pratica quotidiana dell’ascolto somatico. Significa imparare a portare l’attenzione alle sensazioni fisiche, con curiosità, senza volerle cambiare o giudicare.
Imparare ad ascoltare il corpo è uno dei regali più grandi che possiamo farci. È come avere una bussola interna che ci guida verso ciò che ci fa bene e ci segnala, con grande onestà, ciò che invece ci crea disagio o attivazione. Questo ascolto può essere una risorsa preziosa sia nella relazione con sé stessi, sia in quella con gli altri.
Esercizio:
Durante la giornata, fermati un momento. Fai tre respiri profondi e poi chiediti:
Cosa sento nel corpo, proprio ora?
Dove si localizza questa sensazione?
Che forma ha? Che temperatura ha?
Cambia se la osservo?
Non cercare risposte “giuste”. Osserva e basta.
Più impari ad ascoltare il tuo corpo, più sarà lui ad aiutarti a non perdere la strada.



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